venerdì 18 maggio 2012

Il Fumetto



Il Fumetto è una narrazione costituita da una sequenza di disegni disposti in strisce orizzontali (strips) che si leggono da sinistra a destra. Le immagini sono di solito contenute in vignette o “quadretti” separati, benché ciò non sia indispensabile. Le parole contestuali alle immagini compaiono dentro piccoli riquadri o nuvolette (balloons) che escono dalla bocca di chi parla per indicarne il discorso, o dal capo per indicare un pensiero. Il testo può anche mancare del tutto, oppure essere disposto sotto l’immagine e composto a stampa, ma in genere è scritto a mano (lettering) dentro i balloons. Nel fumetto inoltre si rappresentano visivamente vari suoni tramite vocaboli onomatopeici, mentre alcuni simboli grafici esprimono altri elementi narrativi (ad esempio il movimento).
Il mezzo di diffusione dei fumetti è la stampa, attraverso periodici specializzati, albi, riviste, quotidiani – spesso con sezioni apposite – e libri. La struttura narrativa di un fumetto varia dalla semplice “striscia” dei quotidiani alle più complesse “tavole” sviluppate su un’intera pagina di albi o giornali. Il termine comics rimanda alle origini umoristiche del fumetto, che però ormai tratta una gamma vastissima di argomenti, come la letteratura e il cinema. Mezzo di comunicazione globale, il fumetto non si limita a riflettere, codificandoli,  gli stili di vita ma contribuisce a formarli, ispirando artisti, registi, manie, modi di dire e mode, e influenzando il modo di pensare e la fantasia dei lettori grazie all’inconfondibile e coinvolgente stile narrativo.

 




 



Il fumetto in Italia
I fumetti furono introdotti in Italia il 27 dicembre del 1908, con l’uscita del “Corriere dei Piccoli”,
 supplemento del “Corriere della Sera” destinato ai bambini e contenente characters statunitensi. Ben presto esso sarebbe stato però palestra anche per autori italiani notevoli, come Antonio Rubino, e per la nascita di personaggi poi famosi, come il Signor Bonaventura  di Sto (Sergio Tofano) o il Sor Pampurio di Bisi. Grande sviluppo ebbe poi la produzione avventurosa a partire dagli anni Trenta, con settimanali che raggiunsero sorprendenti traguardi di centinaia di migliaia di copie, come “L’Avventuroso” della Nerbini.





Per approfondimenti sul fumetto: http://digilander.libero.it/romanzi/newsletters.htm

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